The best way to predict the future is to invent it - Alan Kay

Anna Casasola,

professional coach, consulente di comunicazione interna, appassionata di astronomia

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La frase di Alan Kay che ho scelto per presentarmi mi piace perchè non lascia spazio a scuse: se vuoi qualcosa per il tuo futuro, lo devi innanzitutto immaginare e poi fare il necessario per costruirlo. Non c'è destino avverso, c'è solo la responsabilità verso se stessi e verso i propri sogni. E, visto che sono una persona positiva, vedo nella 'responsabilità' un sinonimo di opportunità: se ho un progetto, se sogno il mio futuro in un determinato modo, ho l'opportunità di crearlo perchè tutto dipende da nient'altro che da me! Questo aspetto del mio carattere è visto da molti come determinazione, da altri (forse più saggi) come ostinazione, dal mio punto di vista è soltanto parte di me, una parte importante, che mi impedisce di rinunciare a priori a qualcosa solo per la paura di non riuscirci (l'aspirante astronoma ha molto a che fare con questo!)

La definizione di responsabilità come opportunità per realizzare i miei sogni è maturata soprattutto grazie al coaching, ed è per questo che mi sono voluta presentare così: per me il coaching è innanzitutto una presa di coscienza di piccole o grandi situazioni che in qualche modo stridono con il nostro essere. Lo step successivo è quello di decidere se accettarle o se provare a cambiarle e, grazie al coaching, questa diventa una scelta consapevole, ponderata e convinta che non ammette di subire passivamente ma che stimola al massimo le potenzialità di ciascuno.

No matter who you are, no matter what you did, no matter where you’ve come from, you can always change, become a better version of yourself - Madonna

Marta Dalle Carbonare,

professional coach, docente, event manager

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La gestione delle persone è sempre stata uno dei miei pallini fin dai tempi dell’Università. Poi la vita mi ha portata da un’altra parte: ho portato a termine tantissimi progetti, anche di natura molto diversa tra loro, tuttavia, l’unica costante è sempre stato il mio interesse nei confronti dello sviluppo dei miei collaboratori.

Ed è per questo che mi sono avvicinata al coaching: in un percorso di coaching, il professional coach aiuta il suo partner ad aprire la mente, a trovare una sua personale strada per raggiungere gli obiettivi desiderati. Il lavoro NON viene fatto dal coach, ma dal partner stesso, che si impegna a portare avanti il suo percorso in base a quanto deciso da lui stesso durante una sessione. E la soddisfazione più grande del coaching è vedere come si illumina lo sguardo del partner quando gli si accende la lampadina, quando trova quel clic che aspettava da tanto tempo, e che gli consente di diventare la migliore espressione di sè. 

Concentrarsi su se stessi è una così piccola ambizione - Sergio Marchionne

Francesca Pezzotti,

professional coach, HR senior consultant

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Ho scelto questa frase in quanto pone al centro della nostra attenzione e della nostra vita noi stessi, e lo fa senza arroganza. Ciò che ritengo fondamentale è sentirmi soddisfatta e realizzata sia nella mia vita privata che professionale, perché pur essendo due binari che corrono paralleli sono i binari della strada che ho deciso di intraprendere. Trovo che consapevolizzare ciò che ci piace fare ed essere, sia fondamentale per poter essere protagonisti e abbia poi sugli altri un effetto domino; se siamo felici, soddisfatti e determinati con obiettivi chiari, raggiungibili e misurabili, anche gli altri percepiranno la nostra energia positiva.

Ho approcciato il Coaching perché ho sempre pensato che ognuno di noi possa fare la differenza per sé e per gli altri, “volere è potere”, questo mi sono sempre detta di fronte a nuove sfide, ma non solo, il cambiamento è un’opportunità per conoscere e conoscersi da punti di vista differenti. Vedere le cose o le situazione differenti prospettive apre la mente a nuove conoscenze, stimoli e opportunità .. non è questa una piccola ambizione?

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