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La comunicazione esterna a servizio di quella interna

Ho già parlato qui di quanto sia fondamentale un buon flusso comunicativo/motivazionale interno per sostenere il valore della brand identity e di tutte le azioni di comunicazione esterna implementate dall’azienda.

Oggi però vorrei sottolineare l’aspetto contrario, ovvero quanto sia importante la comunicazione esterna per la motivazione degli interlocutori interni dell’azienda. I due ambiti della comunicazione, quella esterna e quella interna, infatti sono indissolubilmente interconnessi e non possono portare a risultati a lungo termine se uno dei due settori è carente.

Andiamo più nello specifico: la sostenibilità di un’azienda è profondamente legata alle persone che vi lavorano, e spero che su questo nessuno nutra dei dubbi. Ma perché una persona dovrebbe lavorare per una determinata azienda? Perché è leader nel suo segmento di mercato, perché realizza grandi progetti, perché è un brand di cui si acquistano già i prodotti, perché è un’azienda che ha valori coerenti con quelli in cui si crede, perché chi ci lavora è soddisfatto, perché è un brand famoso… le motivazioni, quindi, sono molteplici ma una buona parte di esse potrebbe essere riassunta in ‘perché è un’azienda di cui essere orgogliosi’.

Aldilà di alcune casistiche, dunque, (ad es. piccole aziende familiari che si tramandano da generazioni), l’orgoglio di lavorare per un’azienda ha molto a che fare con la sua reputazione, ambito principe d’intervento della comunicazione e delle pubbliche relazioni.

La comunicazione esterna rivolta all’interlocutore interno introduce un altro tema di cui sicuramente parlerò presto: l’employer branding.